Fabio Vanni, Valentina Pellegrino

Erikson, 2022

La scuola italiana e il sistema educativo più in generale sono spesso al centro di prospettive differenti, il più delle volte critiche, talvolta anche mortifere, ma certo il loro valore appare, da qualunque parte lo si consideri, potenzialmente ingente. Un luogo importante ma contestualmente inemendabile dell’immaginario sociale. Per ragionare su questo periodo di transizione e sui cambiamenti che s’impongono al sistema di istruzione, Fabio Vanni e Vincenza Pellegrino scelgono la forma del dialogo, per sua stessa natura aperto all’imprevisto e alla contraddizione. Il risultato è una riflessione a due — condotta dai punti di vista confinanti della psicologia e delle scienze sociali – che utilizza la retorica della distopia, così sintonica con il sentire comune, e quella dell’utopia del desiderio, che trae spunto anche da esperienze alternative, per provare a prefigurare infine all’interno della scuola attuale, in un esercizio di concretezza tanto difficile quanto necessario, gli spiragli, le minime discontinuità attraverso le quali s’intravede la possibilità di una scuola diversa: che non giudichi né escluda, ma accompagni a inserirsi creativamente nel mondo.

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